La collina della vergogna

Da qualche settimana circolava voce in paese che nel nostro piccolo potevamo considerarci una Terra dei Fuochi del Nord, con l’ultima uscita della Gazzetta della Martesana ne abbiamo avuto la conferma.

Parliamo della collinetta di terra pericolosa situata in fondo a viale Germania, la natura di questo cumulo di terra ha origine dal materiale inerte proveniente dagli scavi per realizzare il nodo d’interscambio e i parcheggi della ferrovia. La progettazione esecutiva con il coordinamento della sicurezza, era stata affidata alla S.T.U. “LA STAZIONE S.P.A.” nel 2012. I lavori sono stati appaltati alla SI.GE.CO. COSTRUZIONI SRL DI BRUGHERIO , nell’ottobre del 2013. Nel frattempo il Comune ha comunicato all’ASL 2 una dichiarazione in merito al riutilizzo delle terre di scavo provenienti dall’area di via Cavour da destinare in parte a SOGEMAR nel proprio sito industriale di Vignate.

Era stato autorizzato a posizionare in via provvisoria il materiale inerte dove si trova attualmente in fondo al viale Germania, in attesa che la SOGEMAR lo ritirasse, cosa che non è avvenuta in quanto dopo un controllo analitico eseguito sul terriccio si evidenziavano la presenza di pietrisco amiantifero con una quantità di fibre superiori al consentito. Per chi non lo sapesse l’amianto è responsabile di numerosi casi di tumore in Italia, soprattutto in Piemonte. Da qui la segnalazione ed il sopraluogo dell’ARPA , il verbale, l’incompatibilità urbanistica del deposito e l’invio all’autorità giudiziaria della segnalazione in merito a deposito incontrollato di rifiuti pericolosi, sanzionato dalle leggi vigenti.

L’Attuale Amministrazione si è attivata nominando una task force con Delibera di Giunta n 16 del 9 febbraio 2015, per gestire al meglio in tutti i suoi aspetti, ambientali e legali, il problema. E’ stato anche richiesto al CEM Ambiente un progetto per la messa in sicurezza dell’area in questione. La spesa (forse oltre il milione di euro) sarà pagata del Comune con determina del Segretario Comunale che ancora deve essere emanata.

Sorge spontanea una domanda, dove il Comune pensa di reperire il denaro per rimediare a questo increscioso evento. Ad oggi non ci è dato saperlo, l’unica certezza è che i costi dell’intera operazione saranno a carico delle famiglie melzesi con un probabile significativo aumento della TARES, si parla di €100-€150 in più all’anno per famiglia.

Il M5S ritiene ingiusto che le conseguenze di un operato scellerato si riversi sulla comunità ed i responsabili la passino liscia, la direzione lavori ovvero la STU, anche se inizialmente non era a conoscenza della natura degli inerti, è certo che ne è venuta a conoscenza nel momento in cui la SOGEMAR si è rifiutata di prelevarlo e così per oltre un anno è rimasto fermo li a pochi metri dal centro abitato con rischi e pericoli annessi.

La STU ha gestito la direzione lavori e gli aspetti inerenti la sicurezza, oggi la società non esiste più, essa però vale la pena rammentarlo era una società partecipata al 100% di proprietà del Comune di Melzo, quindi le responsabilità non vanno solamente ricercate all’interno della direzione societaria ma anche a livello politico negli allora amministratori delle Liste Civiche con a capo l’ex Sindaco Vittorio Perego.

Ciò che ci lascia perplessi è l’immobilismo politico in atto, il PD partito di maggioranza ha si intrapreso le azioni dovute ma sembra dedito a gestire l’emergenza senza ricercare le responsabilità soprattutto per problemi di natura economica, la Lega Nord solo in teoria parte dell’opposizione tace e non si pronuncia in merito infine le Liste Civiche non aprono bocca per paura che le loro dichiarazioni possano ritorcersi contro. Cosa se ne deduce da questo scenario, nulla di buono, sembra di assistere ad una fiction dove il malcapitato di turno l’ha fatta talmente grossa che nessuno ha il coraggio di fare chiarezza.

Oggi in città in molti criticano l’operato dell’attuale amministrazione di Sinistra con a capo il Sindaco Bruschi, e lo fanno a ragion veduta viste le discutibili decisioni adottate su varie tematiche, rimpiangendo nostalgicamente l’ex Sindaco Perego e l’operato delle Liste Civiche. Dopo questa denuncia c’è poco da rimpiangere, non serve dimostrare nulla, la mancanza di trasparenza amministrativa è evidente a tutti e malgrado i rischi per la salute pubblica fossero gravi e irrimediabili, non si sono posti alcun scrupolo.

L’attenzione in tema ambientale non deve mai venire meno, a Melzo in passato erano presenti numerose aziende, purtroppo oggi molte hanno chiuso o si sono trasferite, di conseguenza sul nostro territorio abbiamo numerose aree dismesse, alcune sono state recuperate, altre lo devono ancora essere, e in alcune di esse sono in corso opere di recupero. L’ex Galbani a ridosso della stazione e la Porcilaia lungo la SP 13 sono le aree dismesse che vestono il maggior interesse strategico per lo sviluppo economico del nostro paese, qui un piano di recupero ed una convenzione fatti male (dalle Liste Civiche), hanno compromesso una importante area del centro abitato, unitamente ai problemi finanziari della società proprietaria dell’area hanno irrimediabilmente compromesso l’intero progetto, e dopo anni ancora oggi non si sa che cosa ne sarà dell’area e come sempre a pagarne le conseguenze sia in termini economici che di salute è sempre l’intera comunità, di fatto la bonifica dell’intera area non è stata mai portata a termine e l’attuale situazione di stallo ci preoccupa non poco.

Alcune considerazioni comunque vanno fatte, il cumulo di materiale inerte proveniente dai lavori per la realizzazione del polo di interscambio adiacente alla stazione ferroviaria era già inquinato dall’amianto o è stato inquinato in seguito? Insomma bisogna capire la natura del terreno su cui non solo sorgevano aree industriali ma anche quello su cui sorge l’intera nostra cittadina, per questo motivo suggeriamo agli enti competenti di avviare una campagna di controlli del territorio e ovunque si effettui un movimento terra, per qualsiasi ragione, vengano effettuati i dovuti accertamenti e se necessario le dovute bonifiche.

Cosa possiamo fare noi del Movimento 5 Stelle in questo frangente, tecnicamente non siamo preparati per elargire consulenza tecnica su come è più opportuno bonificare l’area inquinata dall’amianto, sicuramente terremo alta l’attenzione su questo problema e su tutte quelle tematiche ambientali che ci riguardano, promuoveremo iniziative atte a sensibilizzare la comunità e proporremo di implementare le funzioni e l’eventuale competenza professionale degli uffici comunali affinché si effettuino maggiori controlli del territorio indifferentemente dalle opere in esecuzione, che esse siano semplici scavi o progetti edilizi.

Si spera che tutto ciò serva ad evitare altri inconvenienti simili, nel frattempo attendiamo che le Autorità Giudiziarie accertino le responsabilità del caso e procedano secondo la Legge nei loro confronti.

Carmelo Ceccio
Portavoce MoVimento 5 Stelle Melzo