Il 7 novembre e 8 novembre il nostro gruppo organizza dei gazebo informativi, in seguito alla sospensione della delibera di accorpamento dei punti nascite degli ospedali di Melzo e di Cernusco. Tale iniziativa nasce dall’esigenza di spiegare e sensibilizzare i cittadini melzesi di quanto sta accadendo nelle “stanze del potere” a seguito dei tagli decisi dalla manovra finanziaria imposta dal Governo, la quale impone una riorganizzazione in termini di servizi e prestazioni dei nosocomi dell’area Adda-Martesana, nell’ottica del “miglioramento dell’efficienza e del risparmio”.
Dopo l’annuncio di qualche settimana fa del PD e della Lega Nord di Melzo, dove proclamavano di aver raggiunto un traguardo storico ottenuto grazie al loro impegno, in merito alla decisione degli organi competenti di mantenere aperto ed investire sul punto nascite di Melzo , tutti in città eravamo convinti che era stata fatta la scelta giusta e che il buon senso era prevalso, oggi invece dopo la sospensione della delibera ci ritroviamo a chiederci cosa sia successo.
Indubbiamente la motivazione è politica, non vi è altra spiegazione, d’altronde dal punto di vista puramente organizzativo l’ospedale di Melzo ha un reparto maternità appena rinnovato e messo a nuovo ed un equipe medica di alto livello, sono stati spesi ben oltre 20mln di euro, il che contribuisce a farne un polo di eccellenza e di riferimento per tutta l’area dell’Adda-Martesana. Contrariamente l’ospedale di Cernusco sul Naviglio, struttura datata e ubicata nel centro storico cittadino, pur avendo un reparto di maternità in buone condizioni, come struttura ha poche possibilità di essere ingrandita per mancanza di spazi, da qui le dovute considerazioni su eventuali e futuri investimenti.
Al momento le linee guida che delineano le scelte future in tema di Sanità in Lombardia, profilano la realizzazione dell’Ospedale Unico, ovvero strutture ospedaliere sulle quali concentrare le specialistiche, facendoli diventare punti di eccellenza e chiudere tutte quelle strutture periferiche che non avrebbero più senso di esistere, come conseguenza le uniche strutture del comprensorio Adda-Martesana che rimarebbero aperte sono quelle di Melzo e di Cernusco s/N, nelle quali verrebbero concentrate tutte quelle attività di tipo chirurgico ed internistico. Bisogna però dare atto che nelle altre strutture ospedaliere del comprensorio, come nel caso dell’ospedale di Vaprio d’Adda, esistono reparti e specialistiche, odontostomatologia, che negli anni hanno dimostrato grande professionalità e che grazie ai servizi e ai costi contenuti sono stati e sono di grande aiuto ai cittadini in un momento di grandi difficoltà economiche come quello che il nostro Paese sta attraversando, e in caso di chiusura sarebbero costretti a rivolgersi ai studi privati con costi più che raddoppiati.
Adesso la responsabilità di una scelta già operata è rimessa in gioco e legata alle capacità dei due Sindaci dei comuni di Melzo (Antonio Bruschi – PD) e Cernusco s/N (Eugenio Comincini PD – Neo Vice Sindaco Città Metropolitana), i quali insieme ai direttori ospedalieri, della ASL di competenza, e delle linee guida dettate dalla Regione sulla realizzazione dell’ospedale unico (legate soprattutto solo a fattori di tipo economico più che professionale) dovranno formulare una proposta che tenga conto del futuro di tutti i plessi ospedalieri della zona Adda Martesana entro e non oltre il 27 novembre 2014, pena la sospensione definitiva della Delibera.
Ad oggi pertanto un nulla di fatto, i vertici politici melzesi del Partito Democratico e della Lega Nord, prima di auto proclamarsi salvatori dell’ospedale farebbero bene a “non gridare al gatto se prima non l’hanno messo nel sacco” ed il Sindaco Antonio Bruschi dovrà dimostrare con tenacia tutta la sue capacità e competenza affinché il nostro nosocomio non sia depauperato di un patrimonio professionale acquisito negli anni con tanto e duro lavoro.
MoVimento 5 Stelle Melzo