Una soluzione al caos generato dal dimensionamento scolastico

 

I bambini giocano, litigano e poi si prendono per mano. Questa è la bellezza dell’infanzia distante dalle dinamiche degli adulti, troppo impegnati a pensare a se stessi piuttosto che al futuro dei piccoli. Cosa insegneremo loro? Che gli adulti non si assumono le loro responsabilità?
È ciò che sta succedendo sulla situazione delle scuole… tutti contro tutti. Nessuno che si assuma le proprie responsabilità davanti all’evidente caos.
Ha fatto scalpore la situazione critica che si è verificata presso la scuola d’infanzia Boves, in cui 23 bambini rischiano di rimanere fuori dalle liste d’attesa per il prossimo anno scolastico e i restanti 100 bambini del plesso scolastico dovrebbero convivere in 4 classi miste composte da alunni di età differente (3,4,5 anni in un’unica classe).
Finalmente abbiamo la conferma dei numeri ufficiali delle iscrizioni ai due istituti comprensivi Mascagni (Materna di via Boves) e Ungaretti (scuole materne ex Umberto Primo e Fratelli Cervi). Gli iscritti delle 2 materne dell’istituto Ungaretti sarebbero 261, le iscrizioni alla materna di via Boves (Istituto Comprensivo Mascagni) sarebbero 123. Il totale per le 3 scuole materne melzesi sarebbe quindi di 384 alunni. Considerando che le sezioni assegnate alla città di Melzo sono 15, i conti sono presto fatti e consentono di non lasciare a casa nessuno mantenendo una media di 25/26 bambini per classe.
L’amministrazione potrebbe facilmente dirimere questa assurda controversia tra i due istituti comprensivi e concedere alla Boves 5 sezioni, riducendo da 11 a 10 le sezioni inizialmente assegnate alle due materne di via Fratelli Cervi e via Invernizzi (ex Umberto Primo). In questo caso non vi sarebbe alcuna conseguenza negativa per le materne Umberto Primo e Fratelli Cervi, che con 10 classi potrebbero tranquillamente restare nei limiti di legge e allocare tutti i 261 bambini iscritti all’anno scolastico 2018/2019. Per la scuola Boves sarebbe invece possibile creare delle classi omogenee con bambini della stessa età, accogliere tutti i 123 iscritti e non traumatizzare i bimbi delle classi mediane che non sarebbero strappati alle loro maestre ed ai loro amichetti.
In 3 giorni sono state raccolte dai genitori presso la scuola Boves più di 120 firme per richiedere la creazione di una quinta sezione presso quel plesso scolastico. Chiediamo all’Amministrazione comunale che le famiglie vengano ascoltate almeno per questa volta. Chiediamo che si mettano da parte questioni di orgoglio personale e interessi che non coincidono con quelli dei bambini e delle loro famiglie. Non sembra fondamentale ora identificare le colpe (che di solito sono sempre da distribuire equamente tra tutte le parti in causa), piuttosto è importante che i bambini non paghino le conseguenze di errori commessi dagli adulti, sbagli che si potrebbero facilmente e velocemente correggere con buona volontà e soprattutto buon senso.